Dopo la Giulietta è il turno della rivisitazione in chiave Quadrifoglio Verde della Mito, vettura premium del segmento B che però resta solo negli scarichi della A1 versione 185 Cv, senza la necessità di scomodare l'S1 per questo confronto. D'altronde questo modello, sul mercato da sei anni, inizia davvero a sentire il peso dell'età, nonostante sia stata ora dotata del cambio sequenziale TCT, un'ottima unità ma comunque inferiore al cambio s-tronic di Audi, soprattutto nella guida sportiva, e con palette molto piccole e scomode per chi non ha le mani grandi.
Esteticamente non cambia molto rispetto alle altre Mito, se non per i loghi Quadrifoglio Verde sulle fiancate e per le finiture brunite di alcuni elementi quali specchietti, griglia anteriore, cornici dei fari e spoiler. I cerchi possono essere da 17 o da 18 pollici (in opzione) mentre l'assetto è molto morbido, il che significa grande comfort in città ma forte rollio alle alte velocità e nella guida sportiva, fattore non proprio perfetto per una vettura dall'indole corsaiola.
Il motore è il 1.4 turbo Multiair da 170 Cv, abbinato alla sola trazione anteriore Q2 e al già citato cambio TCT: le prestazioni sono valide ma non troppo esaltanti, giacchè lo 0-100 Km/h viene coperto in 7.3 secondi e la velocità massima è pari a 219 Km/h (la concorrenza fa molto meglio), mentre i consumi dichiarati dalla casa, pari a 18.2 Km/l, sono nella realtà lontani anni luce, giacchè in diverse prove difficilmente si sono superati i 14 Km/l nel ciclo combinato.
Invece risulta molto comodo il manettino DNA con le solite tre modalità: All Weather per la guida su fondi scivolosi,per i quali è richiesto un ampio intervento dell'elettronica di bordo, Natural per la guida di tutti i giorni e Dynamic per quella sportiva, nella quale sterzo e sospensioni diventano più rigidi.
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