Ormai anche per i furbetti sono tempi duri e questa volta sembra che finalmente si sia trovato il modo per sanzionare i cosiddetti “furbetti del pedaggio” ossia tutti coloro che si incolonnano appositamente in file errate o stanno molto vicino ai veicoli che li precedono sotto il telepass così da evitare il pagamento del pedaggio.



A ottobre 2016 è stato infatti siglato un importante accordo fra Polizia Stradale e Aiscat (associazione gestori autostradali) che consentirà ad appositi casellanti abilitati di sanzionare i furbetti del pedaggio, andando a stroncare così una volta per tutti questa moda tutta italiana. Ma vediamo come funziona questo sistema che è già in sperimentazione da inizio 2017 in Liguria e Piemonte e che a breve arriverà su tutto il territorio nazionale.



Nel momento in cui un automobilista si incolonna erroneamente al momento del pagamento del pedaggio il casellante abilitato, denominato ausiliario del pedaggio, può accertare la violazione mediante l’emissione di una specie di scontrino che rileva targa del veicolo, ora di entrata e di uscita dal casello e l’importo da pagare. A questo punto sarà la Polizia Stradale ad attuare la notifica del verbale all’automobilista entro 90 giorni dall’infrazione.



La sanzione prevede il pagamento del pedaggio previsto alla corrispettiva società e una multa di 85 euro, oltre alla decurtazione di due punti dalla patente. Proprio a causa della suddetta decurtazione vi è l’obbligo per l’automobilista di dichiarare chi si trovasse alla guida nel momento in cui è stata commessa l’infrazione, altrimenti si va incontro ad un’ulteriore multa di 284 euro, spese di notifica escluse.



Infine si ricorda che questi provvedimenti valgono per chi non paga il pedaggio per distrazione, dal momento che se viene ravvisata la volontarietà di non pagare il pedaggio la multa sale a 422 euro ma senza decurtazione di punti dalla patente. Tuttavia la linea di demarcazione fra queste due situazioni resta piuttosto sottile perciò sarebbe il caso in futuro di adottare una legge un po’ più chiara, in grado di inasprire le pene per chi manifesta la ferma volontà di non pagare il pedaggio.

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