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  1. Auto connesse e criminalità informatica, un pericolo da non sottovalutare

    Sempre più auto sono connesse alla rete, uno studio fatto in diversi paesi dimostra che si sta diffondendo anche la criminalità informatica. privacy, aggiornamenti software, app. mobili, password, credenziali, sono prese di mira dai cyber criminali per attaccare le nostre auto.

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    Il pericolo c'è anche se non si vede e non è sulla strada, per fortuna si può contrastare basta affrontarlo per tempo e con i giusti mezzi, hardware e software. La progressiva trasformazione dell'automobile in una sorta di ufficio viaggiante, sempre connesso alla Rete, sta attirando l'attenzione delle Case automobilistiche anche sui suoi potenziali rischi. Su tutti, la possibilità che la vettura sia preda di virus e più in generale di malware, la grande categoria di programmi nocivi che già ammorba computer, smartphone e sistemi informatici.
    Tutto ciò che naviga su Internet ha un indirizzo IP e tutto ciò che ha un indirizzo IP è in qualche modo vulnerabile. A maggior ragione un'automobile con il suo sistema infotainment, connesso a smartphone, schede di rete, wi-fi, Gps. Pensate ai Freni, lo sterzo, il cambio, i sensori di velocità, l'esposizione al malware può essere molto pericolosa.

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    le università di Washington e San Diego hanno dato vita a un'apposita unità di ricerca, il Center for Automotive Embedded Systems Security, finanziato dalla US National Science Foundation. "Le macchine contemporanee stanno diventando sempre più computerizzate, con diverse componenti controllate in parte o del tutto da computer e collegate in rete sia dall'interno che esternamente", spiegano Tadayoshi Kohno (University of Washington) e Stefan Savage (University of California), che insieme coordinano il progetto. Questa nuova architettura è alla base di miglioramenti significativi per quanto riguarda la sicurezza. D'altro canto, però, la crescente computerizzazione crea nuovi rischi che devono essere fronteggiati. La loro attività di ricerca serve a fare in modo che "le automobili del futuro possano godere di questi benefici elettronici fornendo allo stesso tempo garanzie in fatto di sicurezza e privacy".
    Per adesso gli studi si sono focalizzati su due diversi filoni. "Da un lato le capacità di resistenza delle automobili convenzionali ad attacchi perpetrati da hacker aventi accesso alla rete interna della macchina". L'esempio base è quello dei CD: con dei compact-disc modificati ad arte è infatti possibile installare nei computer dei software capaci di produrre una serie di comportamenti malevoli, come il rilascio o l'innesco improvviso dei freni. Per far questo, però l'attentatore deve avere accesso al veicolo, uno scenario più adatto a una fiction ad alta tensione ...

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    Last Post by Ridda quattro il 23 Sep. 2014
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