Abarth è stato rilanciato di recente da Fiat come marchio autonomo per l'elaborazione delle vetture della casa torinese. Oggi ci soffermeremo sulla Fiat 500 Abarth 50° anniversario, auto prodotta in versione racing per festeggiare i 50 anni dalla nascita del primo modello Abarth della city-car italiana.





Questa piccola auto sportiva ha una tiratura limitata a 299 esemplari, riservati interamente ai mercati europeo e mediorientale, e un prezzo veramente esagerato considerando anche le piccole dimensioni della vettura: 35080 euro, ottomila euro in meno della 695 Tributo Ferrari, altro pezzo raro presentato a marzo sempre dall'elaboratore Abarth.

Le finiture sono di alto livello con linee estremamente aggressive dalla chiara derivazione racing, molto simili a quelle delle 500 Abarth classiche, anche se alcuni piccoli dettagli fanno trasparire comunque la qualità ben inferiore della 500 base, come ad esempio i pannelli portiera, i tasti, i comandi, e soprattutto l'impossibilità di regolare il volante in profondità.





Il propulsore è il 1.4 turbo T-JET da 180 Cv che permette di raggiungere, stando alle dichiarazioni ufficiali, una coppia di 250 Nm in overboost, una velocità massima di 225 km/h, e uno 0-100 coperto in 6,9 secondi: prestazioni tutto sommato non straordinarie e assimilabili, per esempio, a quelle della Polo GTI che, per altro, ha un prezzo inferiore e una capienza maggiore. Lo sterzo, pur non offrendo prestazioni esaltanti, è in linea con la qualità della vettura mentre il vero e proprio punto debole è il cambio robotizzato a sole cinque marce, che pur essendo dotato di palette al volante, mostra poca fluidità e una certa lentezza nei cambi di marcia.

La guida risulta particolarmente scomoda soprattutto in città dove l'assetto rigidissimo penalizza molto sulle sconnessioni dell'asfalto, mentre nel misto permette di divertirsi alla grande grazie alle buone doti in ripresa del turbo e alle dimensioni contenute: in ogni caso spesso deve intervenire l'elettronica, attraverso il controllo di trazione e quello...

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