Ormai le case automobilistiche investono nelle nuove tecnologie soprattutto per quanto concerne l'alimentazione: il futuro sarà caratterizzato da motori ibridi elettrici e ad idrogeno. Dopo aver prodotto ottime unità ibride sotto il nome di e-tron Audi ha iniziato una serie di importanti investimenti per lo sviluppo della tecnologia Fuel Cell, ossia alimentazione ad idrogeno, tant'è che ha già presentato la A7 in versione h-tron allo scorso Salone di Los Angeles.



Da poco però Audi, in collaborazione con Volkswagen ha acquisito pure diversi brevetti in materia di tecnologia Fuel Cell, al fine di affinare ulteriormente questa tecnologia così da provare a produrre nuovi motori che serviranno in futuro a tutti i marchi del gruppo, dalla stessa Audi sino alla Skoda.
In particolare, la maggior parte dei brevetti acquisiti provengono dalla azienda Ballard, da parecchi anni leader nella produzione di celle a combustibile con membrana a scambio protonico: la collaborazione con Volkswagen è destinata a durare almeno fino al 2019, garantendo così lo sviluppo di propulsori affidabili e all'avanguardia, come da sempre nel DNA del gruppo tedesco.







L'acquisto di questi brevetti, infine, non è affatto casuale, poiché va ad integrarsi benissimo con la mossa di Audi attuata a novembre, ossia la già citata presentazione della A7 Sportback h-tron, dotata di un powertrain elettrico da 170 kW e 540 Nm di coppia, alimentato da una cella a combustibile, una batteria con sistema plug-in e, per finire, da un motore elettrico collocato posteriormente. Secondo quanto dichiarato dai tecnici Audi, l'autonomia della A7 h-tron sarebbe superiore ai 500 chilometri, valore difficilmente raggiungibile con altri modelli elettrici.



Dunque l'acquisizione di questi nuovi brevetti potrebbe dare un'ulteriore spinta all'idrogeno tedesco, non solo per il brand Audi ma anche per l'intero gruppo Volkswagen perciò non ci resta che aspettare i prossimi anni per valutare se la tecnologia Fuel Cell rappresenterà davvero il futuro dell'alimentazione per le auto di domani o se sarà destinata a fallire miseramente, sebbene la portata degli investimenti attuati da Volkswagen faccia propendere per la prima ipotesi...

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