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  1. Il motore rotativo Wankel: poco conosciuto, molto snobbato

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    Parliamo oggi di un motore che non essendo molto diffuso è poco conosciuto tra le persone, e soprattutto ingiustamente sottovalutato: il motore rotativo Wankel, ideato proprio dall'ingegnere tedesco Felix Wankel nel 1957. L'idea dell'ingegnere era quella di creare un motore alternativo al classico motore a pistoni, e ha trovato la soluzione: un pistone a tre lobi chiamato rotore ruota eccentricamente attorno all'albero motore. Ruotando, divide la carcassa in tre camere nelle quali si compiono ciclicamente le classiche fasi del motore a ciclo Otto, aspirazione, compressione, scoppio e scarico. Qui una figura che ci può far comprendere in maniera semplice come avvengano queste fasi:

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    I vantaggi rispetto ad un tradizionale motore a pistoni sono numerosi: innanzitutto il rotativo è in grado di erogare una potenza maggiore rispetto ad un motore tradizionale di pari cilindrata, garantendo grazie al suo particolare funzionamento una ottima regolarità di funzionamento e un numero di giri massimi più alto, con la coppia concentrata a regimi medio-alti. Anche grazie al minor numero di parti in movimento le vibrazioni sono inferiori come anche la rumorosità. Infine le dimensioni ridotte lo rendono molto leggero e anche più facile da manutenzionare. Tra l'altro anch'esso può tranquillamente essere abbinato a sistemi di sovralimentazione.

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    Ma per quale motivo è pressoché caduto nel dimenticatoio se ha tutti questi vantaggi? Sostanzialmente per queste ragioni: in primis è molto delicato, e quindi richiede un rifacimento molto più frequente rispetto ad uno tradizionale a pistoni. Infatti, per esempio, le guarnizioni degli spigoli che sono a contatto con la parete sono sottoposti a sollecitazioni molto maggiori rispetto alle fasce elastiche di un pistone. E questo è solo uno dei tanti elementi che richiedono particolari attenzioni. Altro importante motivo sono le stringenti norme antinquinamento unite al fatto che è un motore che ha consumi altini rispetto al classico a pistoni.
    Già negli anni '60 quasi tutte le case automobilistiche per questi motivi avevano abbandonato ogni sviluppo per questo motore, e solo la Mazda ha avuto il coraggio di portarli avanti, e ricordiamo tra i modelli più famosi che lo montano la RX-7 e la recente RX-8 (entrambe 1.3 biturbo con potenze attorno ai 250 cv), ad oggi l'ultima auto ad averlo.
    In sostanza è un motore da cultori, in grado comunque di offrire sensazioni di guida uniche, diverse da qualsiasi motore a pistoni. Una tecnologia sul quale però forse si è creduto poco e che se fosse r...

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    Last Post by mi.ky.87 il 10 July 2014
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