AUDI A3 FORUM CLUB ITALIA

  1. La storia dei Quattro Anelli: Le Mans, la seconda casa di Audi
    La storia della casa tedesca alla 24 ore dagli inizi sino ai giorni nostri: all'interno tutti i modelli che hanno gareggiato e i relativi dati tecnici

    90ans

    Nel 1999 Audi decise di tornare alle corse, a distanza di circa 15 anni dal debutto nel mondo dei Rally: questa volta la casa tedesca scelse di dedicarsi alle gare di durata e, in particolare, alla 24 Ore di Le Mans, mediante prototipi ad altissime prestazioni, la cui tecnologia produttiva potesse essere poi trasferita alle vetture di serie. Questa scelta si rivelò azzeccatissima tanto che Audi, dai numerosi trionfi ricavò una pubblicità enorme, tale da consentirgli anche aumenti delle vendite di vetture di serie.

    Lo scopo di questo articolo è quello di passare in rassegna i prototipi che hanno preso parte alla 24 Ore di Le Mans, analizzandone le caratteristiche e i principali risultati sportivi. Le vetture in questione sono:
    Audi R8 Sport (1999)
    Audi R10 TDI (2005)
    Audi R15 TDI (2009)
    Audi R18 TDI (2011)

    Audi R8 Sport
    Questo fu il primo prototipo costruito da Audi per partecipare alle gare di durata: inizialmente la casa tedesca varò due progetti di cui uno prevedeva la costruzione di una R8 (R8R roadster) barchetta mentre l'altro si basava su una carrozzeria di tipo coupè (R8C coupè). Alla 24 Ore di Le Mans del 1999 vennero schierate tutte e due le vetture e ad avere la meglio fu la R8R che si piazzò al terzo posto, favorita anche dal maggior apporto allo sviluppo fornito dalla casa madre.
    Nel 2000 la R venne riprogettata e ammodernata, affidandosi anche all'appoggio di ditte esterne, prima fra tutte le Dallara (tutt'ora questa collaborazione è ancora attiva), che fornì alcune componenti e la galleria del vento per i test aerodinamici.

    R8R
    gt_5_r8r_bv

    R8C
    AudiR8C-AS1

    Il risultato fu una monoposto realizzata con carrozzeria e telaio in fibra di carbonio (alcuni elementi erano in alluminio con struttura a nido d'ape), mentre le sospensioni erano indipendenti a doppi triangoli. L'impianto frenante era in carbonio mentre i cerchi OZ da 18” erano in magnesio, gommati Michelin; il serbatoio aveva una capacità di 90 litri e il peso totale si aggirava sui 900 Kg.

    Il propulsore era un V8 in alluminio montato in posizione centrale (posteriore) con un angolo fra le bancate di 90°: la cilindrata era di 3.600 cm³ con due alberi a camme per testata e 4 valvole per cilindro. Il motore era poi sovralimentato mediante due turbocompressori Garrett, che permettevano lo sviluppo di una potenza dichiarata di circa 620 CV (455 kW) a 7.000 giri al minuto, valori contenuti per l'adozione di flange sui condotti di aspirazione e pressione di sovralimentazione limitata a 1,67 bar, come imposto dal regolamento tecnico. Il cambio era sequenziale a ...

    Read the whole post...

    Last Post by mi.ky.87 il 7 Feb. 2014
    .