Ricominciamo il nostro viaggio nella storia della Casa di Ingolstadt dall'inizio degli anni '30, quando il povero marchio Audi era vicinissimo al fallimento, tanto che lo si voleva far scomparire dal mondo delle automobili.
L'entrata in “Auto Union”Nel 1930 Audi venne assorbita all'interno del gruppo “Auto Union”, che comprendeva il marchio DKW, la Horch, la Wanderer e Audi, tutte industrie automobilistiche in piena crisi. Nonostante il lancio della nuova Typ P, la casa dei Quattro Anelli continuò nella sua parabola negativa: nemmeno la nuovissima e rivoluzionaria Typ UW Front, prima auto al mondo dotata di trazione anteriore riuscì nel miracolo, scatenando anzi i dubbi degli acquirenti su una possibile problematica legata al cambio di trazione. Solamente con l'intervento di Horch, primo fondatore di Audi, nonché membro del consiglio di amministrazione di “Auto Union”, venne scongiurata la scomparsa del marchio tedesco, che riuscì lentamente a riprendersi, grazie al lancio del modello 920, caratterizzato da linee molto tradizionali, e prodotto sino all'Inizio della Seconda Guerra Mondiale in circa 1280 esemplari.
Audi Typ P: vettura di scarsissimo successo
Audi Typ UW Front: prima auto a trazione anteriore
Il dopoguerraNell'immediato dopoguerra il consiglio di amministrazione di “Auto Union” fuggì in Sassonia portando con sé tutto quanto fu possibile per cercare di far rinascere il gruppo in una zona più sicura: il luogo prescelto fu una piccola cittadina di nome Ingolstadt, che sarà destinata a diventare famosissima, solo ed esclusivamente per gli stabilimenti della casa dei Quattro Anelli. Inizialmente ,però, il marchio Audi non venne utilizzato: il nuovo gruppo industriale venne denominato, infatti, “Auto Union-DKW” e venne scelto come logo, il simbolo dei quattro anelli intrecciati che conosciamo tutt'oggi (in realtà questo simbolo venne adottato per la prima volta già negli anni '30).
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