Finalmente si sa qualcosa in più in merito alla nuova riforma degli organi motoristici italiani: la prima buona notizia che voglio darvi è la scomparsa del superbollo, tassa che ha limitato fortemente l'acquisto e la presenza di auto supersportive nel nostro paese, sebbene, come al solito, il decreto non porti in dote solamente buone notizie per gli automobilisti.
Ma andiamo con ordine, partendo dalle novità riguardanti gli organi motoristici: in pratica verrà creato un archivio unico delle vetture con sede presso il Ministero delle Infrastrutture ma, contrariamente a quanto si potesse pensare, il PRA non verrà abolito bensì resterà in vita come organo dipendente dall'ACI, sottoposto alla vigilanza e al controllo del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Insomma, il PRA non scompare ma perde molte delle sue funzioni principali, perciò non è da escludere che in futuro venga definitivamente abolito.
E' confermata, invece, la scomparsa del certificato di proprietà, il cui costo per l'automobilista era di circa 37 euro: al suo posto nasce la “Carta unica del veicolo”, un documento, rilasciato dal Ministero delle Infrastrutture, “nel quale sono annotati i dati relativi alla proprietà degli autoveicoli”. Il testo non chiarisce esplicitamente se questo nuovo documento si affiancherà alla Carta di circolazione o se invece, come appare più logico, la sostituirà completamente, considerando anche che a far pendere verso questa seconda ipotesi è il titolo dell’articolo del ddl: “Istituzione archivio unico e annotazione nella carta di circolazione dei dati di proprietà”.
A tutto ciò si accompagna pure una revisione delle tariffe a carico dell'automobilista, anche se, in termini concreti, bisognerà attendere un decreto del Ministro dell'Economia, che dovrà essere realizzato entro tre mesi dall'entrata in vigore delle riforme sopra citate: sembra possibile un calo della spesa, per l'automobilista, di circa dieci euro rispetto ai 36 attuali (27 euro di “emolumenti Pra” da pagare all’Aci e 9 euro di “diritti Motorizzazione” da pagare allo stato), sebbene le nuovi assunzioni di circa 150 dipendenti presso le Motorizzazioni Civili, facciano propendere verso una riduzione più contenuta.
Altra importantissima novità riguarda la nascita di una nuova tassa che andrà a sostituire l'attuale IPT: questa nuova imposta si chiamerà IRI (Imposta Reg...
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