Dal momento che guidiamo tutti automobili dotate di motori all'avanguardia, penso sia cosa gradita approfondire anche un po' la tecnica che ruota intorno a questi propulsori, perciò da oggi inaugureremo un nuovo filone di articoli, che si affiancherà ai tradizionali sulle notizie dal mondo delle auto, riservato alla tecnica motoristica.
Come primo elemento ho scelto, per inaugurare questo filone, un componente presente sicuramente su tutte le nostre auto, sia che siano A1 o A3, sia che siano alimentate a benzina o a gasolio: sto parlando del turbobompressore. Esso può essere definito come un organo meccanico in grado di sovralimentare un motore endotermico; talvolta viene anche chiamato turbo gruppo, in quanto vengono integrati insieme una turbina e il compressore vero e proprio.
Partiamo da dove il turbo viene posizionato all'interno del vano motore: esso è collocato sui collettori di scarico e, a seconda della posizione del condotto dell'aria che parte dal compressore, rispetto all'organo che miscela il combustibile al comburente (carburatore o iniettore), il turbogruppo viene chiamato turbocompressore (se la compressione avviene prima della miscelazione sopra citata) oppure turboaspirato (se avviene dopo).
Il turbocompressore è solitamente utilizzato nei sistemi ad iniezione e nella maggior parte di quelli a carburatori, offrendo il grande vantaggio di limitare le dispersioni di combustibile lungo le pareti dell'impianto d'alimentazione, mentre l'aspirato è usato meno frequentemente, soprattutto in seguito all'avvento della iniezione elettronica.
Passando a vedere la struttura di un turbo, esso è composto da una girante turbina che, all'interno di una struttura a "chiocciola" in ghisa, viene messa in rotazione dai gas di scarico e da una girante compressore, generalmente in lega di magnesio, collegata alla turbina mediante un piccolo albero. All'interno di una struttura a "chiocciola" in leghe di titanio o alluminio, il compressore, trascinato in rotazione dalla turbina, comprime l'aria e la immette, quindi, nel collettore d'aspirazione, fornendo ai cilindri del motore un volume d'aria maggiore di quanto ne potrebbero aspirare. Si tratta di un complesso altamente efficiente in quanto utilizza l'energia residua dei gas di scarico per azionare la turbina e quindi il compressore.
In questo modo è possibile immettere nella camera di scoppio un maggior quantitativo di miscela aria/benzina, assicurando così maggiori prestazioni, espress...
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