Oggi ci occupiamo di una vettura non proprio nuovissima ma di grande fascino, tanto da essere esposta all'”High Art Museum” di Atlanta, fra le auto più sensazionali del XX secolo: stiamo parlando della Ferrari Modulo, modello mai entrato in produzione ma che ha sempre affascinato gli amanti del mondo dei motori, per le sue linee futuristiche.
La Ferrari Modulo venne progettata nel lontano 1967 da Paolo Martin, all'epoca designer presso il Centro Stile Pininfarina, sulla base della Ferrari 512 S, ed è considerata tuttora fra le più belle ed intriganti dream car di tutti i tempi, tanto da essere richiesta anche al giorno d'oggi da tantissimi Saloni, che vedono in questa vettura un fiore all'occhiello, in grado di attrarre migliaia di visitatori. Ovviamente, come già detto, sarà esposta ad Atlanta a partire dal 21 maggio sino al 7 settembre, cosicchè, se qualche lettore ha in programma un bel viaggetto estivo negli Stati Uniti, possa andare ad ammirarla dal vivo.
Ferrari 512 S:
La Modulo venne presentata ufficialmente al Salone di Ginevra del 1970 e l'anno successivo ricevette pure il premio "Award For design Excellence" di "Automobile Quarterly". Ma cos'è che rende questa vettura tanto speciale e amata?
Sicuramente l'estetica futuristica è fra gli elementi più apprezzati, considerando che si tratta sempre di una vettura di inizio anni '70: infatti questo modello non è dotato di portiere ma tutto il parabrezza, la parte anteriore del tetto e dei finestrini vengono spostati manualmente in avanti per permettere al pilota di accedere all'abitacolo. Questo sistema è derivato dalla ricerca sull'accesso in vetture di altezza limitata, considerando che la Modulo non raggiunge il metro di altezza: all'epoca era una consuetudine trovare soluzioni alternative in questo genere di prototipi, denominati dream car, senza tenere minimamente conto della sicurezza, poiché, in caso di incidente, era pressochè impossibile uscire dalla vettura, in quanto i binari del telaio si sarebbero potuti piegare facilmente.
Gli i
nterni, come il resto del veicolo, sono estremamente avveniristici, tant'è che tutti i comandi sono posizionati su una particolare sfera, alla sinistra del guidatore: ciò è possibile grazie all'enorme larghezza della vettura. Ciò nonostante il pilota e il passeggero hanno le sedute molto vicine fra loro, mentre la leva del cambio è posizionata in asse col cruscotto, come sulle vecchie Renault 4, per intenderci.
Il propulsore è il medesimo che equipaggiava la Ferrari 512 S, ossia un V12 da 550 Cv, montato in posizione posteriore, mentre la cilindrata sfiora i 5.000 centimetri cubici. I freni sono a disco sia anteriori che posteriori, l'iniezione di benzina è indiretta e il cambio è dotato di sei rapporti, retromarcia compresa. Purtroppo essendo un prototipo, non si hanno dati disponibili sulle prestazioni effettive, sebbene, rifacendosi alla 512 S, cui la Modulo è inspirata, è probabile che riesca a raggiungere una velocità massima superiore ai 340 Km/h.
In questo articolo ho voluto parlare di questa particolare Ferrari poiché è considerata una delle più belle vetture di tutti i tempi, basti pensare che ha vinto oltre 22 premi internazionali per il design e lo stile. Inoltre la Modulo è l'unico prototipo costruito e conservato presso il Centro Stile Pininfarina di Cambiano, in provincia di Torino.
Tutto questo ci aiuta a capire quanto la Ferrari sia apprezzata nel mondo non solo per i modelli attuali ma anche per gli esercizi stilistici del passato, e, allo stesso tempo, ci fa ben comprendere come la Casa del Cavallino sia sempre stata, sin dagli anni '70, all'avanguardia nella progettazione delle proprie vetture.
Miky
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